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"Youth and Road Safety" è la pubblicazione diffusa dal WHO - World Health Organization - nel 2007 per fare il punto sul coinvolgimento dei giovani nel fenomeno dell'incidentalità stradale. Il documento mette in evidenza come, ogni anno, 1,2 milioni di persone rimangono vittime di incidenti stradali, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito. Ogni anno circa 1.000 giovani sotto i 25 anni muoiono in un incidente stradale, tanto che l'incidentalità sulle strade è la prima causa di morte dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni e la seconda nelle fasce d'età 10-14 anni e 20-24 anni. Le motivazioni di un più alto rischio di coinvolgimento in un incidente stradale,consistono in una combinazione di immaturità fisica e comportamentale, inesperienza e stile di vita, soprattutto tra i maschi. Molti giovani uccisi in un incidente stradale sono utenti deboli della strada: pedoni, ciclisti e motociclisti o passeggeri del trasporto pubblico. Tra i principali fattori di rischio: velocità, mancato utilizzo del casco, mancato utilizzo delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta dei bambini, guida in stato di ebbrezza. Il documento riepiloga anche le strategie per proteggere i giovani dal rischio di rimanere vittima di un incidente stradale, quali nuove misure legate al contesto stradale e ai veicoli, ma anche cambiamenti nel comportamento, attraverso la legislazione e il rafforzamento dei controlli su strada.